Una partnership nata per dare seguito alla formazione, quella di Sport Business Academy, l’ente che nel mondo dello sport opera per dare una concreta possibilità di carriera a chi investe su se stesso. LG Sports&Management, agenzia di consulenza e assistenza calcistica sportiva, ha deciso di puntare su SBA per reclutare i futuri osservatori calcistici. Un accordo nato grazie alla garanzia di professionalità e alla serietà dell’ente di formazione, giunto al suo culmine grazie ai social. Sì, perché come sottolinea Giovanni Lione, Direttore Generale LG Sports&Management e agente FIFA, “è tutto merito di una semplice pubblicità”.
Giovanni Lione, perché avete scelto SBA?
“La nostra agenzia riceve migliaia di contatti da gente che cerca uno sbocco per diventare osservatore calcistico. Spesso sono improvvisati, credono che sia semplice, ma non è così. Sport Business Academy è diverso, è altamente formativo e attira ragazzi che puntano su se stessi, sulla formazione. Che investono del denaro per il proprio futuro, che fanno sacrifici per fare qualcosa di concreto nella vita. Questo ci permette di fare una grande scrematura, perché cerchiamo sempre osservatori da inserire nella nostra agenzia. Otto ragazzi su dieci, secondo le stime, dovrebbero entrare definitivamente a far parte di LG Sports&Management”.
Come funziona il periodo di stage in agenzia?
“I corsisti hanno un anno a disposizione per imparare, per mettere in pratica le proprie capacità e quanto appreso durante i corsi di SBA. Al momento con noi collaborano due persone, l’anno prossimo decideremo se continuare la collaborazione. La nostra idea, dato che parliamo di calcio, è quella di permettere ai ragazzi di gestire le due sessioni di calciomercato, quella estiva e quella invernale, nella speranza di riuscire a concludere un accordo con qualche giocatore”.
Parliamo di sbocchi lavorativi per i corsisti di SBA.
“Anche LG Sports&Management può far parte del curriculum. La nostra è una grande agenzia e, qualora uno dei ragazzi volesse andare altrove, dopo l’esperienza con noi, sicuramente LG andrebbe a completare il curriculum formativo”.
Formazione fondamentale, così come costanza e impegno. Qual è il suo consiglio per i corsisti?
“Io ho iniziato da zero, undici anni fa. Ma al netto del mio percorso, quello che mi sento di dire è che l’importante è provarci, spendendo due o tre anni della propria vita, del proprio tempo. Il paragone che faccio spesso è con chi ha voglia di aprire un bar. Ci vuole tempo per avere dei risultati, per farsi pubblicità, perché la gente capisca che il tuo caffè è buono. Ecco, mai arrendersi”.
C’è concorrenza “sleale” nel vostro settore?
“Ci sono molti esempi di gente non formata. Ma è un problema fino a un certo punto. Se non sei professionale il campione di turno non ti considera, così come il genitore del giovane talento. Lo capiscono quando hai di fronte una persona seria e che conosce il suo mestiere”.
A proposito di talenti, cosa bolle in pentola?
“Al momento stiamo prendendo mandati di calciatori argentini. Oggi il nome importante è quello di Pandolfi, classe ‘98, un attaccante richiesto da mezza serie B e da gran parte della Lega Pro. È un grande talento e credo che tra un paio d’anni potremmo vederlo addirittura in serie A”.
Trucchi del mestiere. Cosa fare per “entrare nelle grazie” di un calciatore?
“La prima sensazione è importantissima, ed è quella a pelle. È l’empatia. E non sto parlando di un incontro in giacca e cravatta. Nel mio caso, sto molto attento a non promettere mai nulla a nessuno. Sono sempre sincero ed è questo quello che paga. Il rischio è quello di bruciare la carriera di un giocatore”.